Stati Uniti, 2023. L’economia del paese gode di ottima salute, la disoccupazione è scesa a livelli bassi e la delinquenza è notevolmente ridotta: tutto questo si deve allo sfogo annuale, indetto dai nuovi Padri Fondatori degli Stati Uniti d’America. Lo sfogo consiste in una notte di totale anarchia in cui ogni tipo di reato, compreso l’omicidio, non è punito dalla legge al fine di purificare gli istinti repressi dei cittadini, liberando la malvagità accumulata per un anno intero in un’unica nottata. Leo Barnes (Frank Grillo), armato fino ai denti, si sta preparando per andare in giro la notte della guerriglia nonostante il dissenso categorico di sua moglie. Eva Sanchez (Carmen Ejogo) e sua figlia Kali (Zoe Soul) vivono in ristrettezze economiche: Eva lavora come cameriera e non sa come sostenere le cure del padre gravemente malato, mentre Kali è una ragazza idealista che abbraccia la causa di un gruppo rivoluzionario anti-sfogo, capeggiato da Carmelo (Michael K. Williams). Shane (Zach Gilford) e Liz (Kiele Sanchez), giovane coppia in procinto di divorziare, hanno scelto la notte dello sfogo per rendere pubblica la loro separazione ai rispettivi parenti. I destini di queste persone s’intrecceranno in una notte fatta di follia, violenza e disperazione, in cui emergerà tutto il marcio della società statunitense.
Sequel di La notte del giudizio (2013) – sempre diretto da James De Monaco –, Anarchia potrebbe essere considerato il film più controverso di quest’estate e non solo. De Monaco, anche autore del soggetto e della sceneggiatura, torna a disegnare lo scenario distopico di un’America letteralmente fuori controllo, che induce i cittadini ad ammazzarsi tra loro nel nome di una purificazione delle proprie anime. Sotto quest’apparente messaggio si nasconde un’inquietante manovra da parte dello Stato, che utilizza lo sfogo per manipolare il popolo verso i propri interessi: una metafora assolutamente attuale del controllo delle masse. Se nel primo film il regista si concentrava su una famiglia borghese intenta a uscire indenne dal massacro, in questo secondo capitolo l’attenzione è tutta focalizzata su una working class senza alcuna assistenza medica e sociale (efficace analogia con il problema sanitario degli Stati Uniti), lanciata allo sbaraglio in una lotta per la sopravvivenza.
La sceneggiatura riesce a gestire in maniera efficace le storie dei cinque protagonisti, alternando i drammi personali all’interesse comune di sopravvivere. Il ritmo dell’intreccio è molto dinamico, con picchi di tensione costantemente alti capaci di generare un’atmosfera angosciante, grazie anche alla fotografia scura e soffocante di Jacques Jouffret. La violenza è molto presente ma non dominante, ed è utilizzata principalmente per evidenziare la lotta sociale: essa è adoperata con differenti modalità da folli maniaci, fanatici religiosi e individui benestanti. Unica pecca sono i dialoghi, a volte ripetitivi e scontati.
Il cast fornisce una prova di buon livello: nei panni di Leo Barnes, Frank Grillo fornisce un’ottima prova, impreziosendo il suo personaggio di sfumature che mettono in luce un passato doloroso. Carmen Ejogo rende credibile una madre nel pieno delle difficoltà, sia economiche che morali, mentre Zoe Soul riesce a imporsi con un ruolo importante, rappresentando l’unica voce in possesso di risposte sulle ragioni dello sfogo.
Anarchia è un film coraggioso, crudo e senza sconti che ci proietta in un possibile futuro inquietante, in cui tutte le aberrazioni della razza umana sono legalizzate dalla stessa società che ha contribuito a forgiarle. Al secondo posto nel botteghino statunitense e stroncato da parte della critica per un messaggio definito “violento”, Anarchia – La notte del giudizio sembra destinato a far discutere e a dividere l’opinione pubblica a lungo.
Il film è uscito nelle sale italiane mercoledì 23 luglio 2014.
Marco Rudel