Dopo il temporaneo scioglimento dei Vendicatori, Steve Rogers (Chris Evans) è diventato a tutti gli effetti un agente dello S.H.I.E.L.D, che se ne serve per missioni particolarmente delicate affiancandolo a Natasha Romanoff alias Vedova Nera (Scarlett Johansson). Poco incline a scendere a compromessi e insospettito dalla poca trasparenza dei suoi superiori, il Capitano è sempre meno certo di star facendo la cosa giusta. Quando il direttore Nick Fury (Samuel L. Jackson) subisce un attentato per mano del misterioso Soldato d’Inverno e lo stesso S.H.I.E.L.D. si rivela compromesso, Captain America viene bollato come traditore e costretto alla fuga. Con l’aiuto del reduce Sam Wilson (Anthony Mackie) e di Natasha, Steve tenterà di far luce sulla verità, scoprendo oscuri segreti legati al suo passato.
A seguito del successo planetario di The Avengers, i Marvel Studios hanno dovuto affrontare una sfida sostanziale: riuscire a ripartire da quel film, che pareva essere il punto d’arrivo definitivo del percorso, per continuare a espandere la propria mitologia filmica in nuove direzioni. Se la Fase Uno introduceva i singoli membri dei Vendicatori per poi far convergere le loro strade in una pellicola corale, la Fase Due ha invece il compito di dilatare l’affresco, mostrando dei protagonisti cambiati dagli eventi del precedente film, alle prese con situazioni più complesse.
Come gli altri film della Fase Due, anche Captain America: The Winter Soldier presenta un protagonista costretto a fare i conti con il proprio passato per proteggere il presente. Dopo aver passato settant’anni sotto il ghiaccio, Steve si ritrova in un mondo cambiato, in cui le minacce non provengono più da nemici ben visibili, ma si annidano nelle pieghe delle istituzioni, pronte a colpire al momento giusto: per contrastare il male è allora necessario agire per conto proprio, fidandosi solo di se stessi.
La buona sceneggiatura di Christopher Markus e Stephen McFeely, esperti conoscitori dell’universo Marvel – già autori di Captain America: Il Primo Vendicatore e Thor: The Dark World – riesce a evidenziare nel modo giusto questi temi, anche se a tratti il film sembra vivere fin troppo sulle spalle del suo predecessore. Gli sceneggiatori riescono ad avvolgere le vicende in un’atmosfera interessante, confezionando quasi una rilettura in chiave pop corn movie di alcune pellicole degli anni ‘70 costruite sulla paranoia complottistica. Pur provenendo della commedia televisiva, i registi Anthony e Joe Russo sfoggiano grande dimestichezza nel dipingere un racconto ad ampio respiro: tra tutti i film targati Marvel Studios, Captain America: The Winter Soldier è certamente quello maggiormente radicato nella realtà, e dunque più vicino all’action puro.
L’egregio utilizzo del cast principale contribuisce a rendere palpabile il mondo in cui si muovono i protagonisti. Chris Evans ritrova quella qualità da everyman già espresse in Il Primo Vendicatore; in più, l’alchimia con Scarlett Johansson è decisamente apprezzabile, e aggiunge un pizzico di pepe all’intreccio. Anche Nick Fury si conquista un posto di rilievo in questo nuovo capitolo: a interpretarlo troviamo un Samuel L. Jackson sempre più scatenato e divertito. Nonostante la sua presenza sia un bell’omaggio al grande cinema hollywoodiano, Robert Redford appare invece leggermente spaesato nei panni di un personaggio poco interessante che non gli offre opportunità per brillare.
Captain America: The Winter Soldier è dunque un riuscito nuovo tassello dell’Universo Cinematografico Marvel. Un film d’azione godibile e ben confezionato sotto tutti i punti di vista, capace di reggersi sulle sue gambe riuscendo comunque a spianare la strada per i prossimi capitoli.
Il film è uscito nelle sale italiane mercoledì 26 marzo 2014.
Luca Buccella