eXistenZ (1999), di David Cronenberg

Luca Buccella 5 Gennaio 2000 0
eXistenZ (1999), di David Cronenberg

936full-existenz-posterL’anno scorso Cosmopolis, l’ultimo film di David Cronenberg, è stato presentato al festival di Cannes, ottenendo reazioni contrastanti. Dopo le degenerazioni corporee, il regista canadese è passato ad analizzare le mutazioni del linguaggio e del pensiero nell’era moderna: un’evoluzione logica e del tutto sensata della propria poetica, che però sembra aver spiazzato diverse persone.

Mi sembra dunque doveroso fare qualche passo indietro e scrivere a proposito del suo ultimo film dedicato alle mutazione corporeee e alla nuova carne: si tratta, ovviamente, di eXistenZ (1999).

Cronenberg mette in scena un mondo futuribile che di futuristico ha ben poco: tutti i dispositivi sono fabbricati con tessuti animali, e le console per i videogiochi sono state rimpiazzate dai pod, ammassi organici di carne, innestabili nella spina dorsale tramite una sorta di cordone ombelicale. In questo mondo, la programmatrice Allegra Geller è una star: mentre il suo nuovo gioco eXistenZ viene presentato a un focus group, la donna viene ferita da un assassino e si trova a fuggire insieme a Ted, responsabile della security. Per capire se il suo pod, contenente l’unica copia del gioco, abbia subito danni, Allegra è costretta ad innestare una bioporta nella schiena di Ted. Inizia così il loro viaggio all’interno della realtà virtuale, mentre il confine fra realtà autentica e virtuale si fa più sottile…

In eXistenZ, ogni tecnologia è organica: si va dai cellulari biologici a pistole fabbricate con ossa di animali e armate di denti umani. Il collegamento con il gioco prevede una penetrazione corporea: il rapporto con le tecnologie diventa quindi invasivo, fisico, sessuale. L’aspetto dei protagonisti è un valore aggiunto: è inquietante vedere il volto pulito e delicata di Jude Law farsi sempre più contorto, mentre è impossibile non scorgere fin da subito un’aura perversa nell’interpretazione della teen icon anni ’80 Jennifer Jason Leigh.

La realtà virtuale del videogame è talmente realistica da sembrare identica alla vera vita: anzi, appare forse anche più reale della realtà stessa. Diventa impossibile per il giocatore distinguere i “due mondi”, l’unico modo per non finire in questo circolo vizioso è non iniziare a giocare. Lo spettatore è assorbito nella dinamica dell’indistinguibile: nessun artificio registico tradisce la natura illusoria del gioco, e dunque anche per chi guarda è impossibile fare una distinzione.

In un questo senso il film rappresenta l’esplicitazione delle dinamiche della nuova carne: partendo dalle mutazioni degli horror Rabid e Brood, Cronenberg narra fusioni tra corpi estranei nei suoi film più famosi (corpo-televisione in Videodrome, corpo-insetto in La Mosca). Con eXistenZ, non è più soltanto il corpo a mutare e trasformarsi, ma la realtà stessa.

Luca Buccella

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