Frozen – Il regno di ghiaccio: incontro con Chris Buck, Jennifer Lee e Peter Del Vecho

Luca Buccella 2 Dicembre 2013 0
Frozen – Il regno di ghiaccio: incontro con Chris Buck, Jennifer Lee e Peter Del Vecho

Si sono svolti questa mattina, al St. Regis Grand Hotel di Roma, gli incontri stampa del film Frozen – Il regno di ghiaccio. 53° classico prodotto dalla Walt Disney Animation Studios, il film è liberamente ispirato alla fiaba La Regina delle Nevi di Hans Christian Andersen.

Nella migliore tradizione delle fiabe Disney, il film vede protagonista la giovane principessa Anna (doppiata da Kristen Bell in originale e da Serena Rossi in italiano), partita per un’epica avventura alla ricerca di sua sorella Elsa (Idina Menzel in originale, Serena Autieri in italiano), che con i suoi  magici poteri ha intrappolato la città di Arendelle in un inverno perenne. Ad accompagnarla, il valoroso montanaro Kristoff (Jonathan Groff in originale, Paolo De Santis in italiano), la simpatica renna Sven e il pupazzo di neve Olaf (doppiato in originale da Josh Gad, in italiano da Enrico Brignano).

Abbiamo incontrato Chris Buck, regista/soggettista, Jennifer Lee, regista/sceneggiatrice, e il produttore Peter Del Vecho: ecco il nostro resoconto, in cui vi proponiamo i punti più salienti dell’incontro con la stampa.

andersenCosa vi ho colpito della fiaba di Hans Christian Andersen? Cosa vi ha spinto a discostarvene?

Jennifer Lee: Quello che ci ha colpito di più della fiaba di Andersen era il tema dell’amore che si contrappone alla paura, che infatti abbiamo ripreso nel nostro film. Nel racconto originale, il personaggio di Gerda – da noi trasformata in Anna – utilizza l’amore per sconfiggere la cattiveria. Il cambiamento più sostanziale che abbiamo operato riguarda il personaggio della Regina delle Nevi: nella fiaba non c’è connessione tra lei e i lettori, si tratta semplicemente di un’antagonista malvagia, che agisce senza motivo. Noi abbiamo deciso di darle una tridimensionalità: rendere lei e Anna sorelle è stata una decisione fondamentale.

I film d’animazione ispirati alle fiabe sono una tradizione della Disney sin dai tempi di Biancaneve e i Sette Nani. Come ci si sente a farne parte? 

Chris Buck: È davvero un privilegio lavorare ai Disney Studios e poter portare avanti questa tradizione. Sono cresciuto con i film della Disney, il mio preferito è Pinocchio: è stato il primo che ho visto e me lo porto dentro. Adoro raccontare questo tipo di storie, dunque mi sento onorato.

Lee: Abbiamo scoperto che Walt Disney stesso voleva trasformare La Regina delle Nevi in un film, dunque significa tantissimo per noi esserci riusciti. Come Chris [Buck], anch’io sono cresciuta con i lungometraggi della Disney: il mio preferito è Cenerentola. Il nostro obiettivo era realizzare una fiaba destinata agli spettatori del 2013, che pur essendo figlia dei suoi tempi conservasse comunque alcuni elementi classici.

Peter Del Vecho: Tutti noi amiamo raccontare storie epiche e di ampio respiro, che possano trasportare il pubblico in un altro mondo. Non è importante che siano realistiche, ma devono essere credibili.

FROZEN

Come mai avete deciso di trasformare la Regina delle Nevi in un personaggio positivo? La tradizione Disney è piena di cattivi senza sfumature…

Lee: Eravamo rimasti colpiti da alcuni elementi poetici e simbolici della fiaba di Andersen, in cui la Regina delle Nevi è un personaggio misterioso, del quale non si sa nulla. Discutendo del film, ci siamo trovati a parlare in maniera approfondita del personaggio e del suo percorso. In passato abbiamo utilizzato dei villain più classici, ma stavolta abbiamo deciso di fare qualcosa di diverso, creando un personaggio più complesso e sfaccettato. È uno degli elementi che contribuisce a dare modernità al film.

Buck: All’inizio, il personaggio di Elsa era più simile a un cattivo classico. Poi, quando i compositori [Robert Lopez e Kristen AndersonLopez] ci hanno fatto ascoltare per la prima volta Let it go [la canzone di Elsa], la nostra visione è cambiata. Jennifer [Lee] ha riscritto diversi passaggi della sceneggiatura per modificare il personaggio, arrivando a rivoluzionare quasi totalmente il primo atto. La canzone ha rappresentato per noi un punto di svolta fondamentale.

Jennifer [Lee], come si sente a essere la prima regista donna dei Walt Disney Animation Studios? È vero che è un ambiente molto maschile?

Lee: Quando ho iniziato a lavorare a Ralph Spaccatutto, metà del team addetto alla storia era composto da donne, dunque non mi rendevo conto che la scarsità di una componente femminile fosse un problema per la Disney del passato. Ora che ci sono più donne credo ci sia un equilibrio migliore, che rende i personaggi più bilanciati. È un grosso vantaggio del cinema d’animazione rispetto al live-action, in cui la mancanza di registe donne è ancora un problema: spero che le cose cambino.

Come avete sviluppato il personaggio di Olaf?

Lee: Chris [Buck] ha ideato Olaf, partendo dall’idea di un pupazzo di neve che cade a pezzi ma non prova dolore: tutti gli animatori se ne sono innamorati. Io sono stata un po’ una spina nel fianco: ho insistito che la presenza di Olaf dovesse essere importante per la storia, non poteva servire solo a far ridere. Quando abbiamo sviluppato i personaggi di Anna e Elsa, ci siamo resi conto che Olaf sarebbe stato perfetto per rappresentare l’amore fraterno e innocente che esiste tra di loro.

"FROZEN" (Pictured) OLAF. ©2013 Disney. All Rights Reserved.

Luca Buccella

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