I Muppet (2011), di James Bobin

Luca Buccella 3 Marzo 2012 0
I Muppet (2011), di James Bobin

110161_B_ITA-IT_28x40.inddDopo dodici anni di assenza dal grande schermo (l’ultimo episodio, I Muppet venuti dallo spazio, era stato accolto abbastanza tiepidamente), gli amati pupazzi parlanti ideati dal genio di Jim Henson tornano al cinema in gran spolvero.

I Muppet è, prima di tutto, un tributo del co-sceneggiatore e attore protagonista Jason Segel al Muppet Show e ai personaggi con cui è cresciuto: il ritorno alle origini è, dunque, il cuore di questa operazione cinematografica. Per renderlo possibile, vengono riportati sullo sfondo personaggi che negli ultimi film della serie avevano conquistato parti di rilievo: uno su tutti Gonzo, assurto al livello di protagonista assoluto nelle pellicole degli anni ’90, che torna al suo ruolo originario di acrobata spericolato. Al centro della vicenda vengono posti i due muppet più famosi, ovvero Kermit e Miss Piggy.

Se la scelta di riportare il tutto alle sue origini si mostra vincente, l’idea di inserire nuovi personaggi non è altrettanto riuscita: l’aspirante muppet Walter – nelle intenzioni, ideale punto di identificazione per gli spettatori – è assolutamente dimenticabile, mentre i protagonisti umani interpretati dallo stesso Segel e da Amy Adams hanno ben poco da offrire alla storia, e oltre ad essere generalmente poco approfonditi sono spesso sacrificati. Altra scelta vincente solo in parte, quella di inserire numerosi camei: se un paio di essi si rivelano esilaranti – basti pensare a Jack Black, o all’inaspettata comparsa di Jim Parsons -, molti distolgono l’attenzione apparendo gratuiti, inseriti allo scopo di rendere il film appetibile ad una fetta più larga del pubblico. Eliminarli del tutto per dare maggiore spazio ai protagonisti e alla storia – che si limita ad essere una divertente riproposizione di The Blues Brothers – non sarebbe stata una cattiva idea.

La colonna sonora spazia in maniera efficace, da pezzi che richiamano gli anni d’oro del Muppet Show a classici del rock. Le canzoni scritte da Brett McKenzie, seppur non memorabili, sono deliziose, e vedere il premio Oscar Chris Cooper esibirsi in un rap follemente autoironico non è una cosa che capita tutti i giorni.

Il punto di forza della pellicola è proprio l’umorismo surreale e nonsense tipico di questa serie: in svariati momenti le gag si susseguono freneticamente, con un gusto metacinematografico che mai sfocia nell’autoreferenzialismo fine a se stesso. In particolare, lo spettacolo messo in scena dai pupazzi nei minuti finali regala diversi momenti da cult instantaneo, tra cui una cover molto particolare di Smells Like Teen Spirit.

In sostanza, I Muppet è un film che presenta diversi difetti, e forse un regista più familiare con il materiale di partenza come Brian Henson (figlio di Jim) sarebbe stato preferibile rispetto al poco esperto James Bobin. Ma il grande affetto – e soprattutto rispetto – dei realizzatori nei confronti dello show originale si percepisce in ogni fotogramma della pellicola, e rende il film un’esperienza unica per chiunque si sia trovato a ridere insieme alle creature di casa Henson, purtroppo molto meno godibile per lo spettatore occasionale…

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Luca Buccella

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