Il Grande Match (2013), di Peter Segal

Luca Buccella 9 Gennaio 2014 0
Il Grande Match (2013), di Peter Segal

grandematchpostQuando un attore hollywoodiano raggiunge uno status di celebrità talmente elevato da trasfigurarsi in icona mitica, è quasi inevitabile vederlo tornare ai ruoli che lo resero famoso: basti pensare a Marlon Brando che, vent’anni dopo aver interpretato il leggendario Don Vito Corleone ne Il Padrino, fu richiamato dal regista Andy Bergman per dare vita a una rivisitazione comica del personaggio nel film Il boss e la matricola.

Sia nella carriera di Sylvester Stallone che in quella di Robert De Niro, questo momento è ormai in atto da diversi anni: De Niro ha intrapreso la via dell’autoparodia, Sly ha preferito celebrarsi con gradevoli operazioni nostalgia, ma entrambi appaiono profondamente legati al loro passato. Proprio per questo motivo, quando gli viene proposta una sceneggiatura incentrata sulla rivincita di due vecchi pugili in pensione, il regista Peter Segal non ha dubbi in merito agli interpreti ideali: in fondo, chi non sognerebbe uno scontro tra lo Stallone Italiano Rocky Balboa e il Toro Scatenato Jake La Motta?

In Il Grande Match, Robert De Niro e Sylvester Stallone interpretano rispettivamente Billy “The Kid” McDonnen e Henry “Razor” Sharp, due ex-pugili diventati celebri a causa della loro rivalità: nel 1983 avevano vinto un incontro a testa, ma poco prima del terzo match Razor si era ritirato inspiegabilmente dal mondo della boxe, ponendo fine alla carriera di entrambi. Trent’anni dopo, grazie all’intervento del promoter Dante Slate Jr. (Kevin Hart), ai due verrà offerta l’occasione di tornare sul ring per regolare i conti: Kid e Razor potranno finalmente decretare chi di loro sia il migliore, ma per farlo sarà necessario tornare in forma e, soprattutto, affrontare il proprio passato.

Meglio chiarirlo subito, Il Grande Match è un film che con due protagonisti diversi non avrebbe senso né ragione di esistere. La comicità della pellicola di Segal, infatti, non risiede soltanto nella sceneggiatura – che, seppur buona, non offre nulla di nuovo –, ma soprattutto nel contributo offerto da Stallone e De Niro, che con grande autoironia accettano di scherzare sulla propria età, i propri acciacchi e i miti degli albori delle rispettive carriere: impossibile non ritrovare la sensibilità di Rocky nel taciturno Razor, mentre il carattere impetuoso e combattivo di Kid ci riporta direttamente a Toro Scatenato.

Ad affiancare i due interpreti troviamo il premio Oscar Alan Arkin, in grado di trasformare in oro tutto ciò che tocca, nei panni dell’allenatore di Razor, mentre il comico Kevin Hart presta la sua parlantina nevrotica all’agente Dante Slate. Decisamente convincente Jon Bernthal che, nel ruolo del figlio di Kid, riesce a ricordare in maniera efficace un giovane Robert De Niro e ad incarnare il personaggio più umano in una commedia sopra le righe come questa. Dispiace invece rendersi conto della mancanza di un ruolo femminile di rilievo: l’unico personaggio di un certo peso, incarnato da Kim Basinger, serve solo a motivare le azioni dei protagonisti e appare privo di una coscienza propria.

Nonostante l’abbondanza di cliché e la regia piuttosto televisiva di Segal, Il Grande Match è una commedia riuscita in grado di divertire il pubblico offrendo personaggi accattivanti, che nascondono un cuore pulsante dietro la vestaglia da ring.

Il film è uscito nelle sale italiane giovedì 9 gennaio 2013.

Luca Buccella

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