Un Natale rosso sangue (1974), di Bob Clark

Supremo 20 Dicembre 2013 0
Un Natale rosso sangue (1974), di Bob Clark

black-christmas-movie-posterIl Natale di solito dovrebbe essere un momento di raccoglimento, durante il quale scambiarsi dimostrazioni di affetto con parenti e amici, cercando magari di ritrovare quella tranquillità che frequentemente si perde durante lo stress di tutti i giorni. Non è quello che succede in Un Natale rosso sangue, pellicola di Bob Clark che nel corso degli anni si è guadagnata la reputazione di uno dei più grandi film horror della storia.

In una confraternita universitaria femminile è in corso una cena per celebrare le sante feste: durante il party natalizio, le ragazze ricevono una telefonata indecente da parte di uno sconosciuto, che però non desta troppe preoccupazioni. Il giorno dopo il padre di una delle ragazze, il  signor Harrison (James Edmond), venuto a prendere sua figlia Claire (Lynne Griffin) per trascorrere il Natale in famiglia, apprende dalla governante della casa che nessuno ha visto ragazza dalla notte precedente. La scomparsa viene denunciata alla polizia, e quando nel parco viene ritrovato il corpo senza vita di un’altra adolescente, il tenente Kenneth Fuller (John Saxon) comincia a sospettare che nella zona si nasconda un pazzo maniaco pronto a colpire proprio durante la notte di Natale: ma non immagina che il folle si nasconda proprio nel posto da lui sorvegliato, ossia la casa delle studentesse.

Bob Clark dirige il film in maniera eccellente, riuscendo ad avere un controllo da manuale sulla regia e mantenendo sempre alto il livello di tensione: le soggettive dell’assassino in movimento sono state eseguite fissando la macchina da presa sulla spalla dell’operatore, riuscendo a dare una continuità alla suspense che genera autentici brividi nello spettatore. I movimenti di macchina sono spettacolari e nei momenti clou seguono il personaggio e delineano l’ambiente circostante, dando più enfasi alle azioni che seguono.

La sceneggiatura è scritta da Roy Moore e s’incentra molto sulle problematiche delle studentesse protagoniste, mettendo in luce le loro differenti personalità attraverso dialoghi avvolti da una forte conflittualità, che rispecchiano a pieno il carattere di ognuna di esse. L’abitazione delle studentesse è quasi un simulacro della libertà e dell’emancipazione femminile, cui fanno da contrasto il perbenismo e la morale cattolica personificati dal pazzo omicida che si insinua nella casa.

Il sonoro nel film ha un ruolo determinante: le telefonate minatorie del maniaco sono tremendamente spaventose; per realizzarle sono state utilizzate ben cinque voci diverse, tra qui quella del regista, dell’attore Nick Mancuso e di un’attrice non identificata.

Un Natale rosso sangue spianerà la strada allo slasher americano di fine anni settanta, sconvolgendo milioni di spettatori con il suo messaggio: la pace e l’amore che si proclamano durante le feste natalizie risultano inutili in una società che produce solamente disagio, in cui il Male non si ferma nemmeno durante il santo Natale. Quindi quest’anno fate i bravi, o potreste trovare delle  brutte sorprese sotto l’albero.

A parte questo, buon Natale di terrore con Un Natale rosso sangue!

Marco Rudel

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