X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), di Bryan Singer

Luca Buccella 22 Maggio 2014 0
X-Men – Giorni di un futuro passato (2014), di Bryan Singer

x7In un futuro non troppo lontano, la Terra è ridotta a una distesa di solitudine e devastazione. Le Sentinelle, giganteschi androidi progettati negli anni ‘70 dallo scienziato Bolivar Trask (Peter Dinklage), perlustrano il pianeta alla ricerca di mutanti da eliminare: la maggior parte di essi è stata sterminata, insieme agli umani fedeli alla loro causa. La resistenza sopravvive grazie ai restanti X-Men, ora alleati con un Magneto (Ian McKellen) pentito e redento. Il professor Xavier (Patrick Stewart) decide di tentare il tutto per tutto, e con l’aiuto della giovane Kitty Pryde (Ellen Page) riesce a inviare la coscienza di Logan/Wolverine (Hugh Jackman), l’unico mutante dotato di abilità rigenerative, indietro nel 1972. Logan avrà bisogno dell’aiuto dei giovani Xavier (James McAvoy) e Magneto (Michael Fassbender) per impedire la costruzione delle Sentinelle e fermare l’estinzione dei mutanti. I due sono più distanti che mai, e unirli per una causa comune non sarà facile.

Con sette film prodotti in quattordici anni, quella degli X-Men è indubbiamente la saga cinefumettistica più longeva e inossidabile. Il successo si deve principalmente alla solidità dei primi due capitoli: il regista Bryan Singer era riuscito a infondere ai suoi mutanti un fascino da emarginati, confezionando dei blockbuster la cui forza risiedeva nel carisma dirompente dei personaggi. Dodici anni dopo X2, Singer ritorna alla saga – che negli anni, senza il suo apporto, aveva spesso smarrito la giusta direzione – con un film a metà tra passato e futuro, in cui la consueta attenzione ai personaggi si unisce a un notevole senso dello spettacolo, che non sfocia mai in azione ipertrofica. Singer e lo sceneggiatore Simon Kinberg decidono di sacrificare la continuity per favorire la narrazione: il risultato è un film compatto, capace di reggersi sulle sue gambe senza dipendere dagli altri capitoli della saga.

I mutanti rappresentano un’evidente metafora delle lotte che ogni “diverso” ha dovuto affrontare per veder riconosciuti i propri diritti, dunque l’ambientazione d’epoca – ben raffigurata dal direttore della fotografia Newton Thomas-Siegel – fornisce a Singer uno sfondo perfetto per dare alla pellicola la giusta risonanza storica: gli X-Men appaiono a loro agio in un contesto colmo di stravolgimenti come gli anni ‘70. X-Men – Giorni di un futuro passato è anche un’opera che s’interroga sull’avvenire del genere umano, mostrando un futuro apocalittico ma comunicando un messaggio di pace, speranza e cooperazione. È dunque un film che funziona su molteplici livelli, offrendo una complessità maggiore rispetto alla media del genere.

Il cuore pulsante dell’opera risiede nel personaggio del giovane Charles Xavier, un uomo spezzato che ha smarrito il suo posto nel mondo: James McAvoy riesce a dipingere le contraddizioni del personaggio con poche pennellate, grazie a una prova intensa e mai eccessiva. Accanto a lui, Hugh Jackman è in grado di mostrare un Wolverine maturo e controllato, risultando più efficace rispetto alle pellicole in cui il personaggio era protagonista assoluto. Le intense interpretazioni di Michael Fassbender e Peter Dinklage delineano in maniera efficace i due (anti)villain del film: sia Magneto che Trask sono pronti a tutto per salvaguardare le rispettive specie. Tra personaggi inediti e graditi ritorni, si distinguono Jennifer Lawrence e Nicholas Hoult, mentre il carisma inesauribile di Patrick Stewart e Ian McKellen carica di energia drammatica le scene ambientate nel futuro. Dispiace invece vedere un personaggio interessante come Kitty Pryde ridotto nuovamente a un meccanismo della trama, considerando l’evidente impegno di Ellen Page nel ruolo.

X-Men – Giorni di un futuro passato è un’opera in grado di riportare la saga dei mutanti alle vette del passato: tra scene d’azione entusiasmanti, momenti toccanti e personaggi complessi, siamo di fronte al film più spettacolare della saga. Forse non il migliore, ma certamente il più intenso.

Il film è uscito nelle sale italiane giovedì 22 maggio 2014.

Luca Buccella

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