La Montagna Sacra (1973), di Alejandro Jodorowsky

Supremo 6 Giugno 2014 0
La Montagna Sacra (1973), di Alejandro Jodorowsky

La Montagna SacraUn uomo (Horacio Salinas) molto simile a Gesù, dopo molte disavventure analoghe a quelle vissute dalla celebre icona religiosa, si unisce ad una congrega formata da sette persone e capeggiata da un alchimista (Alejandro Jodorowsky). L’intento della setta è raggiungere la cosidetta Montagna Sacra, dove si dice che vivano nove saggi i quali hanno scoperto il segreto dell’immortalità: i nove adepti pianificano di uccidere i saggi e sostituirsi a loro per conquistare la vita eterna. Il viaggio dei nove, i quali rappresentano i tipi psicologici presenti nell’Enneagramma della personalità, sarà colmo di immagini surrealiste. Giunti finalmente alla meta, apprenderanno qualcosa di sconcertante.

Alejandro Jodorowsky si contraddistingue per il suo surrealismo carico di elementi semiotici e irriverenza provocatoria, che si sposano con l’esoterismo per delineare una caratteristica prettamente jodorowskiana: la psicomagia. Il film si presenta come un manifesto della corrente surrealista: come insegnava André Breton, gli elementi visivi che il regista ci mostra appaiono slegati tra loro, ma le immagini senza controllo riescono a riunirsi alle fila del discorso tracciato da Jodorowsky, svelando il pensiero dell’autore in maniera cinica ed efficace.

La sceneggiatura, firmata dallo stesso Jodorowsky (oltre che attore e regista, anche costumista, soggettista e produttore del film), si regge sulla potenza di immagini devastanti, volte a produrre delle analogie con il contesto storico dell’epoca, ossia l’età post-psichedelica. Tramite metafore estreme, Jodorowsky riesce ad analizzare attentamente le piaghe della società umana (la divisione in caste, la mercificazione della religione, il controllo da parte della classe dirigente) che esplodono in faccia allo spettatore, mostrando un orrore infinito e, soprattutto, un realtà che è solo un’illusione.

I costumi – curati dal regista insieme a Nicky Nichols – danno un tocco barocco mirato a sottolineare lo sfarzo e lo spreco esagerato che attanagliano il mondo descritto nel film. La messa in scena è stupefacente: ogni angolo del profilmico è ricco di un’accuratezza di dettagli che non risultanomai inutili, ma anzi completano il discorso soggettivo dell’autore.

La montagna sacra  è considerato un oggetto di culto da molti cinefili, i quali vedono nel capolavoro di Jodorowsky un autentico baluardo contro il consumismo e tutte le forme di sfruttamento: un film in cui l’essere umano è messo a nudo e mostrato in tutta la sua fragilità, fino a distruggere i miti culturali in cui egli ha vissuto fin dalle sue origini. Farsi trasportare da La montagna sacra è un’esperienza da vivere almeno una volta nella vita: vedere per credere.

Marco Rudel

Leave A Response »