Come un tuono (2013), di Derek Cianfrance

Luca Buccella 4 Aprile 2013 0
Come un tuono (2013), di Derek Cianfrance

3317501Luke, motociclista acrobatico in un luna park, ritrova la sua fiamma Romina e scopre di avere avuto un figlio da lei: inizia così a rapinare banche per sostentare economicamente il bambino. La strada di Luke si incrocerà in maniera drammatica con quella di Avery Cross, un giovane poliziotto…

Dopo l’intenso e spiazzante Blue Valentine, il regista statunitense Derek Cianfrance torna a lavorare con Ryan Gosling, realizzando ancora una volta un’opera coraggiosa e fuori dagli schemi. Come un tuono è un dramma generazionale a tinte forti, un’epopea familiare incentrata sul rapporto tra padri e figli e sulle conseguenze delle proprie scelte, raccontata tramite una struttura più romanzesca che cinematografica: nell’arco dei suoi tre atti, il film passa da un protagonista all’altro, privando intenzionalmente lo spettatore di riferimenti a cui aggrapparsi e rendendolo incapace di intuire dove la storia andrà a parare.

Nel mondo raccontato in Come un tuono, le colpe dei padri ricadono continuamente sulle spalle dei figli: in un loop senza fine, ogni generazione sembra destinata a ripetere gli errori della precedente, a rivivere lo stesso percorso drammatico fatto di ascese trionfali e cadute rovinose, puntellato di tanto in tanto da picchi di effimera felicità. E, proprio come in una tragedia sofoclea, gli eventi sembrano sospinti dal destino più che dalle scelte individuali, ed i protagonisti cercano di liberarsi dal circolo vizioso in cui si trovano solo per ritrovarvisi più invischiati.

Cianfrance dipinge questo intenso affresco con maestria, seguendo i suoi personaggi da vicino con movimenti di macchina rapidi ma aggraziati: si viene subito trasportati nella narrazione, anche grazie alla particolarissima partitura musicale di Mike Patton, alla fotografia sgranata e naturalistica di Sean Bobbitt, e al montaggio di Jim Helton e Ron Patane, dai tempi perfettamente dosati. Se il film è così riuscito lo si deve anche ai suoi interpreti principali: Ryan Gosling conquista ancora una volta con un personaggio complesso, diviso fra l’intensissimo affetto per suo figlio ed un passato violento, Bradley Cooper convince nei panni di un uomo che tenta di prendere in mano le redini della sua vita, e Dane DeHaan sorprende con una prova attoriale sofferta e matura. Nonostante la struttura del film sia costruita sui rapporti fra i personaggi maschili, Eva Mendes fornisce la sua interpretazione migliore nei panni di Romina, costruendo un personaggio stratificato nonostante alcune lacune in fase di scrittura.

Come un tuono è certamente un film imperfetto, che a volte cede sotto il peso della sua ambizione, ma la passione e la dedizione dei realizzatori nel narrare questa storia si avvertono in ogni fotogramma, e rendono la pellicola un’esperienza intensissima ed altamente emozionale.

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Luca Buccella

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