Il grande e potente Oz (2013), di Sam Raimi

Luca Buccella 7 Marzo 2013 0
Il grande e potente Oz (2013), di Sam Raimi

il-grande-e-potente-oz-teaser-poster-italiaOscar Diggs, un illusionista circense, fugge dal Kansas a bordo di una mongolfiera, per poi ritrovarsi nel mezzo di un ciclone che lo trasporta nel magico regno di Oz. Gli abitanti credono che Oscar sia un grande mago, destinato a porre fine al dominio della Strega Cattiva…

La rivisitazione in chiave moderna di fiabe e classici della letteratura per ragazzi è uno dei trend del momento ad Hollywood: la stessa Disney non è nuova a questo tipo di operazione, avendo già prodotto l’Alice in Wonderland burtoniano. Il grande e potente Oz torna a dunque a raccontare il mondo ideato da Frank L. Baum, nella versione trasposta da Victor Fleming nel classico Il mago di Oz: Sam Raimi realizza un prequel a tutti gli effetti della pellicola del ‘39, mantenendo ben pochi punti di contatto con i romanzi originali, da cui già il film di Fleming si distanziava parecchio. Il film comunica a pieno la maestria di Raimi nell’adattare agevolmente il suo esuberante stile ai canoni hollywoodiani: Il grande e potente Oz è una spensierata avventura conscia della sua natura infantile, dotata di uno spirito sostenuto e di trovate visive convincenti, in cui l’anarchica follia raimiana è visibile soprattutto nelle scene più rocambolesche.

Il digitale serve a dipingere un film dallo stampo classico, che riesce a comunicare la magia di Oz tramite la scelte fotografiche di Peter Deming: la Città di Smeraldo e i suoi prati di papaveri colpiscono grazie a colori vividissimi, ricordando il modo in cui l’originale faceva uso del Technicolor, e riuscendo a trasportare il pubblico in un mondo in cui perdersi.

Dal punto di vista narrativo i difetti sono più evidenti: il film si apre con un prologo gustosamente retrò per poi lasciar spazio alle immagini nei minuti successivi, ma a partire dal secondo atto la sceneggiatura inizia a zoppicare, offrendo alcuni cambiamenti troppo repentini e utilizzando come motore dell’intreccio l’abusatissimo espediente della profezia. Il tutto mantiene però una fiabesca semplicità di fondo, che riesce ad alleggerire parzialmente anche i problemi citati.

Discorso simile per quanto riguarda il cast: se James Franco risulta perfetto per la parte grazie alla sua guasconeria, e la Glinda di Michelle Williams cita in maniera riuscita la Billie Burke originale, Rachel Weisz appare invece piuttosto spaesata, mentre Mila Kunis è assolutamente fuori parte. Memorabili le creature digitali: la scimmia volante Finley (doppiata da Zach Braff in originale) è un’ottima risorsa comica, mentre la China Girl di Joey King prende vita ed incanta grazie ad un convincente uso della CG.

Il grande e potente Oz non è sicuramente un film memorabile: ciononostante, si tratta di fiaba godibile e divertente che coniuga lo stile di Raimi allo spirito dell’originale in maniera molto riuscita.

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Luca Buccella

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