La Casa (1981), di Sam Raimi

Supremo 18 Ottobre 2013 0
La Casa (1981), di Sam Raimi

LaCasaSe state pensando di partire per un fine settimana lontano dallo stress cittadino e ve ne volete stare tranquilli in una casetta di montagna scaldati da un camino, ma vi annoiate così tanto che decidete di vedervi un film, fate attenzione a non scegliere La Casa: potreste avere delle suggestioni terribili.

Siamo nel Tennessee, USA: cinque ragazzi di città si stanno recando in uno chalet di montagna preso in affitto per passare il week-end in tranquillità, ma la casa in questione risulta essere posseduta da una forza sovrannaturale che sprigionerà tutta la sua potenza maligna una volta che gli spiriti di Candor, un antico luogo demoniaco, verranno riportati in vita erroneamente dal gruppo di amici.

Nato dal cortometraggio Within the Woods (1978), che è servito a Sam Raimi per trovare i fondi necessari a realizzare il film in questione, il primo lungometraggio del regista della trilogia di Spider Man (2002-2007) è senza dubbio destinato a rimanere nella storia dei film horror a basso costo. Diretto con uno stile per l’epoca innovativo grazie anche all’impiego, nelle scene in soggettiva, di una shakeycam, una sorta di steadycam costruita proprio da Raimi (e che sarà presa a modello da altri registi negli anni a venire), il regista riesce ad immergere lo spettatore in un’atmosfera surreale, senza dargli la speranza di riprendersi man mano che le insidie che attanagliano il protagonista Ash (Bruce Campbell) si fanno sempre più serrate. La fotografia di Tim Philo si nota particolarmente nelle scene del bosco, dove con ottima cura vengono rese al meglio le sequenze in penombra, esaltate da soggettive mozzafiato.

La prima metà del film è prettamente horror e diffonde un’atmosfera agghiacciante che non lascia scampo a tempi morti privi di angoscia – se non in rare occasioni -, mentre la seconda è brutalmente splatter e raggiunge picchi eccessivi che culminano con abbondante sangue, e scene macabre che non lasciano spazio all’immaginazione. La sceneggiatura, firmata anche essa da Sam Raimi, è di buona fattura, ma alcune soluzioni narrative sembrano un po’ frettolose, e in alcuni passaggi anche poco chiare. Il cast principalmente si regge tutto su Bruce Campbell, che diventerà grazie al ruolo di Ash un’icona del B-movie horror, interpretando anche  i due seguiti La Casa 2 (1987) e L’armata delle tenebre (1993).

Le ambientazioni sono perfette: il bosco vicino al cottage, dove è ambientata la maggior parte della storia, non si limita solamente a fungere da cornice, ma è il perno dove il “male” ha gioco facile e contribuisce ad aumentare la sensazione di smarrimento che lo spettatore ha, identificandosi con i personaggi mentre si addentrano nella perigliosa vegetazione. La scenografia è scarna, ma ricchissima di elementi che saranno chiave in alcune sequenze, servendo come punto di raccordo non solo per la risoluzione della storia, ma anche per accrescere la dimensione oscura in cui Ash precipita.  Non possono passare inosservati il trucco e gli effetti speciali dove le esuberanti scene splatter regnano sovrane (in alcuni casi Raimi si è pure contenuto e, temendo la censura, ha usato del latte diluito per tentare di arginare le ingenti quantità di sangue che fuoriescono per tutta la residenza demoniaca).

La Casa è un ibrido tra  un film horror sapientemente ben costruito e uno splatter sovrabbondante che tenta anche di essere divertente, risultando però più amaro degli altri due seguiti, dove il lato comico emergerà maggiormente. Non molto considerato dalla critica di quel periodo, venne però in seguito rivalutato e amato dagli appassionati del genere, che ne hanno fatto un cult movie da non perdere nella propria vetrina di classici del terrore.

Marco Rudel

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