Bitch Slap – Le superdotate (2009), di Rick Jacobson

Supremo 11 Luglio 2014 0
Bitch Slap – Le superdotate (2009), di Rick Jacobson

Bitch_Slap_DVDStati Uniti. Tre donne dalle curve mozzafiato e un sex appeal non indifferente sono nel deserto alla ricerca di alcuni beni preziosi trafugati a un leggendario quanto misterioso trafficante d’armi noto come Mr. Pinky.Le tre prorompenti signore sono diverse l’una dall’altra: Trixie (Julia Voth), ex spogliarellista dal volto angelico, è l’unica delle tre a mostrare un po’ di umanità nei confronti degli avversari, Camero (America Olivo) è una psicotica dalle maniere forti che non scende a patti con nessuno, mentre Hel (Erin Cummings), non a caso a capo del trio, riesce sempre a mantenere la calma nelle situazioni difficili e a prendere la decisione migliore. Una volta giunte nel punto stabilito, le ragazze tirano fuori dalla loro auto Gage (Michael Hurst),colpevole di aver sottratto le ricchezze di Mr. Pinky: l’intento è fargli rivelare dove sia nascosto il tesoro, ma Camero, in preda ad un raptus di follia, lo uccide e per le tre superdotate l’impresa di recuperare il maltolto si fa difficile. Ognuna di loro ha dei segreti da nascondere, che hanno a che fare con l’intera vicenda.

Sulle orme del successo di Death Proof – A prova di morte (2007), Bitch Slap è un altro film che rende omaggio all’exploitation, un genere cinematografico ricco di scene di sesso e violenza, in cui nella maggior parte dei casi le protagoniste sono delle bad girl capaci di emulare e annientare la volgarità maschile, abbattendo il sessismo sia moralmente che fisicamente: un genere il cui esponente più conosciuto è senza dubbio Faster, Pussycat! Kill! Kill! (1965) di Russ Meyer. Bitch Slap è diretto Rick Jacobson, noto per aver firmato gli episodi di celebri serie televisive come Hercules, Xena – Principessa Guerriera e Baywatch.

Come prevedibile, lo stile registico ricorda molto diversi telefilm action, con inquadrature rapide e un ampio uso dello split screen per dare continuità all’azione nei momenti più intensi ed enfatizzare le espressioni dei personaggi nelle situazioni di conflitto. La sceneggiatura – scritta da Eric Gruendemann e dallo stesso Jacobson – si sorregge quasi unicamente su situazioni sensuali incentrate sulle tre protagoniste, mentre la storia si dipana a colpi di flashback, che ricostruiscono l’intreccio narrativo svelando man mano dei colpi di scena ben costruiti. Ma tutto è troppo ripetitivo e l’abbondanza di elementi fa perdere qualche colpo allo spettatore, che fatica a seguire cronologicamente gli eventi. I dialoghi sono colmi di volgarità, ma non sempre riescono a provocare l’ilarità desiderata.

Oltre alle tre splendide attrici principali, il cast è impreziosito da camei dei protagonisti di Hercules e Xena: c’è Kevin Sorbo nei panni dell’oscuro agente governativo Mr. Phoenix, Michael Hurst (Iolao in Hercules) nelle vesti di Gage, e infine le protagoniste di Xena, Lucy Lawless e Renée O’Connor, impegnate nel ruolo di due suore, scelta non troppo discutibile dati i continui ammiccamenti sessuali del film. Suggestiva l’ambientazione desertica in cui si conclude la sciarada, mentre il resto delle location è ricreato con un’orrenda computer grafica, che fa da sfondo alle situazioni grottesche e imbarazzanti in cui le “maggiorate” vivono le loro avventure.

In conclusione, Bitch Slap è un film contradditorio: se da una parte viene presentata la visione di una donna libera, indipendente dall’uomo anche dal punto di vista sessuale, dall’altra si ha una raffigurazione troppo caricaturale di figure femminili, che tentano di sconfiggere i soprusi maschili ma finiscono per intrattenere spettatori sessisti, ansiosi di vedere supermodelle picchiarsi e fare sesso tra loro. Nonostante ciò, la morale del film viene comunque trasmessa: in un modo arido di sentimenti in cui non ci sono vittime né carnefici, conta solo l’arte della sopravvivenza e anche l’essere più innocuo può fare del male, senza distinzione di sesso. Almeno in questo, l’uomo e la donna hanno pari diritti.

Marco Rudel

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