Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I (2014), di Francis Lawrence

Luca Buccella 19 Novembre 2014 0
Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I (2014), di Francis Lawrence

rivoltaDopo aver distrutto i 75esimi Hunger Games, Katniss Everdeen (Jennifer Lawrence) si è rifugiata nel Distretto 13 insieme alla sua famiglia e agli ultimi superstiti del Distretto 12, raso al suolo dalle bombe di Capitol City. La Ghiandaia Imitatrice è ormai assurta a simbolo della Ribellione: per questo motivo, i leader rivoluzionari – Alma Coin (Julianne Moore), presidentessa del 13, e Plutarch Heavensbee (Philip Seymour Hoffman) – hanno bisogno del suo aiuto per guidare la propaganda contro Capitol City. Nel frattempo, Peeta Mellark (Josh Hutcherson) è prigioniero nella capitale, e Katniss si trova divisa tra l’odio nei confronti del presidente Snow (Donald Sutherland) e l’amore per il suo amico, in attesa di un’occasione per liberarlo.

La scelta di dividere l’adattamento cinematografico di Il Canto della Rivolta, ultimo capitolo della saga degli Hunger Games, in due pellicole distinte aveva suscitato sin da subito non poche perplessità: non si trattava di un libro così denso di avvenimenti da richiedere ben due film per essere raccontato. Di conseguenza, Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I è film molto meno realizzato rispetto ai due predecessori, non porta a compimento molti elementi dell’intreccio e offre ben poche risposte. Al contempo, però, la mancanza di veri e propri sviluppi offre l’opportunità di costruire tutto l’impianto del film sulla psicologia di Katniss e sulle scelte sofferte che il personaggio è costretto a compiere.

Il Canto della Rivolta è dunque un’opera molto interessante non tanto per ciò che accade ma per come lo racconta: i capitoli precedenti avevano già dipinto lo spettacolo televisivo utilizzato per tenere a bada il popolo, ma stavolta il discorso si fa più complesso poiché analizza la propaganda impiegata dai “buoni”. I momenti migliori del film riguardano senza dubbio la campagna promozionale messa in scena dai Ribelli per coinvolgere gli abitanti di Panem nella loro lotta: nel mostrare Katniss di fronte a un green screen, intenta a declamare slogan mentre sullo schermo campeggia il logo della Ghiandaia, il film sfocia a tratti nel metacinema. Proprio com’era accaduto nei Giochi, anche questa volta Katniss deve interpretare un ruolo che le è stato assegnato, tentando di barcamenarsi tra la volontà di appoggiare la rivoluzione e il desiderio di proteggere i suoi cari.

Non sarebbe possibile mettere in scena una prospettiva così complessa senza un’attrice come Jennifer Lawrence, capace di mostrare una varietà di emozioni contrastanti con un semplice sguardo: raramente capita di vedere un blockbuster così dipendente dalla sua interprete. Accanto a lei si fanno notare Julianne Moore nei panni dimessi della presidentessa Coin, e il compianto Philip Seymour Hoffman, che con il suo Plutarch delinea un fine stratega politico dalla risposta pronta. La regia non invasiva di Francis Lawrence contribuisce a rendere Il Canto della Rivolta un film d’interpretazioni, più psicologico rispetto all’azione adrenalinica e coinvolgente del secondo capitolo. Non bisogna poi dimenticare due elementi fondamentali: la colonna sonora di James Newton Howard, ricca di risonanza emotiva e impreziosita dal brano The Hanging Tree – composto dai The Lumineers –, e l’ottimo montaggio di Alan Edward Bell e Mark Yoshikawa.

In conclusione, Hunger Games: Il Canto della Rivolta – Parte I è una pellicola di transizione, difficile da giudicare. Condensare il terzo capitolo in un singolo adattamento avrebbe donato maggior emotività alla pellicola, ma al contempo la divisione in due parti offre opportunità introspettive piuttosto interessanti. E allora, per un bilancio davvero definitivo occorrerà attendere l’anno prossimo: per ora, non possiamo fare a meno di promuoverlo.

Il film uscirà nelle sale italiane giovedì 20 novembre 2014.

Luca Buccella

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