Fright Night (2011), di Craig Gillespie

Luca Buccella 9 Settembre 2011 0
Fright Night (2011), di Craig Gillespie

Fright-Night-2011_(1)In questi anni in cui i vampiri imperversano tra film, libri e serie televisive grazie al discutibilissimo successo della saga “letteraria” di Stephenie Meyer, era solo questione di tempo prima che Hollywood si ricordasse di quel piccolo cult anni ’80 che era Ammazzavampiri e decidesse di proporci un ennesimo decerebrato remake per giovani.

Fa quindi molto piacere rendersi conto che stavolta il fallimento è stato evitato: Fright Night è un piacevolissimo aggiornamento, è fresco e divertente, non sa di già visto, e dell’originale conserva tutta la leggerezza, citandolo con piccoli omaggi. Soprattutto, i realizzatori colgono l’occasione per affrontare anche tematiche differenti: nel film originale, il tema del vampirismo serviva allo scopo di raccontare il passaggio all’età adulta del protagonista. Non a caso, nell’ultima scena il protagonista decide di smetterla di osservare cosa succede fuori dalla finestra e dare attenzioni alla sua fidanzata, in contrasto con l’incipit la trascurava per concentrarsi sul nuovo vicino di casa. Stavolta, il tema principale è il rapporto del protagonista con il suo passato: Charlie ha cambiato giro di amici, bazzica i ragazzi più popolari della scuola e snobba i suoi trascorsi da nerd. Ma il senso di colpa nei confronti degli amici del passato lo porta a imbarcarsi nella sua avventura.

Se il film è così riuscito lo si deve anche al cast: Colin Farrell si diverte parecchio nel ruolo di vampiro assetato di sangue, e diverte anche il pubblico. Nel ruolo di Charlie, Anton Yelchin si conferma un giovane attore parecchio convincente, uno Shia LaBeouf 2.0 in versione simpatica e carismatica, con madre molto presente interpretata da Toni Collette, mentre l’attrice inglese Imogen Poots sbarca negli Stati Uniti nel ruolo della sua ragazza. L’intuizione geniale del film è stata di sostituire il personaggio dell’attore Peter Vincent (interpretato, nell’originale, da Roddy McDowall e molto simile a Peter Cushing nei film della Hammer) con uno mago cialtrone di Las Vegas che fa il verso a Criss Angel interpretato da un fantastico David Tennant, anche se in questo modo è stata abbandonata tutta una riflessione su un certo tipo di cinema, che era un pò il punto di forza dell’originale.  Altro elemento pregevole è il non aver abbandonato sangue ed effetti gore per attrarre un pubblico di famiglie, ed essendo il film prodotto dalla Disney questa era una grossa preoccupazione: invece l’horror (tra sangue, teste e arti mozzati) non manca. Insomma, basta affidare il tutto a un regista con una personalità e ingaggiare ottimi attori per ottenere risultati artistici soddisfacenti anche da un remake.

Luca Buccella

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