Frozen – Il regno di ghiaccio (2013), di Chris Buck & Jennifer Lee

Luca Buccella 18 Dicembre 2013 0
Frozen – Il regno di ghiaccio (2013), di Chris Buck & Jennifer Lee

P1.43 (FROZN_014M_G - Intl Payoff (Traditional))Nel regno scandinavo di Arendelle vivono due sorelle, Elsa e Anna, figlie del re e della regina: unite da un profondo legame affettivo, le due farebbero di tutto l’una per l’altra; Elsa è però dotata di un potere formidabile, che le permette di creare e controllare il ghiaccio e la neve. Un giorno, giocando con la sorellina, Elsa la colpisce inavvertitamente alla testa: il prezzo per la salvezza di Anna è la rimozione dalla sua mente di ogni ricordo riguardante i poteri della sorella. Ma quando, anni dopo, Elsa perderà il controllo avvolgendo Arendelle in un inverno perenne, Anna partirà alla sua ricerca, con la speranza di risanare un rapporto…

È il 1985, e i Walt Disney Animation Studios sono sprofondati in un baratro: Taron e la pentola magica, ambizioso fantasy animato che ha richiesto oltre dodici anni di lavorazione, si è rivelato un flop, venendo battuto al box office da Gli orsetti del cuore – Il Film. I film d’animazione della Disney sono ormai snobbati dai giovanissimi ed evitati dagli adulti; ciononostante, il produttore Jeffrey Katzenberg continua a cercare la chiave per il successo. La vera rimonta arriverà solo nel 1989, con una sirenetta dai capelli rossi – nata da una fiaba di Hans Christian Andersen – che riuscirà finalmente a traghettare l’animazione Disney verso il Rinascimento: comincia un nuovo periodo di fiabe visionarie, numeri musicali mozzafiato e protagoniste dai sogni inarrestabili.

Quasi venticinque anni dopo, la storia si ripete: un altro film ispirato ad Andersen ci ha restituito la qualità, la magia e l’atmosfera che appartenevano ai Walt Disney Animation Studios, prima della crisi dell’animazione tradizionale e della rivoluzione Pixar. Frozen – Il regno di ghiaccio è un prodotto che sintetizza intenzioni classiciste e slanci revisionisti, un’opera che porta a compimento la rinascita intravista in Rapunzel – L’intreccio della torre, potendo contare su una maggiore atmosfera e una migliore gestione drammatica.

Se il film del 2010 era improntato su una certa leggerezza umoristica, Frozen è invece più bilanciato: i registi Chris Buck e Jennifer Lee riescono a inserirsi nella tradizione fiabesca dei Classici Disney riutilizzando una formula ben rodata, il cui punto di forza risiede in una sceneggiatura che non perde mai di vista il suo fulcro: il rapporto tra due sorelle e le difficoltà che esse devono affrontare per proteggersi vicendevolmente. Un tema inedito per un film d’animazione Disney, trattato in maniera toccante e vissuto da due protagoniste credibili: laddove Anna è sognatrice, spensierata e un po’ sbadata, Elsa è piena di responsabilità, contenuta ma dotata di un’energia sempre sul punto di esplodere. Efficaci anche i comprimari, dal rompighiaccio Kristoff alla sua renna Sven, per arrivare al pupazzo di neve Olaf, che riesce a non risultare fastidioso, e a un simpatico gruppo di troll di pietra.

Una cura estrema è riservata anche al comparto tecnico: la computer grafica è utilizzata per replicare la fluidità dell’animazione tradizionale e per creare dei personaggi che siano caratterizzati anche da una differente gestione artistica – come da tradizione, ognuno è affidato a un diverso team di animatori – mentre i fondali e agli ambienti impressionano per fotorealismo e creatività. Peccato solo per i brani musicali, firmati da Robert Lopez e Kristen Anderson-Lopez: a parte Let it go (intensa ballad a metà tra Stephen Schwartz e Jim Steinman), le canzoni appaiono invadenti e poco ispirate, ben lontane dai capolavori targati Menken/Ashman.

Frozen – Il regno di ghiaccio è dunque un film ben riuscito, che rinnova e innova la tradizione Disney riuscendo a convincere sia i nostalgici sia i più piccoli: non si tratta certo di un capolavoro, ma del primo tassello di un nuovo rinascimento, che speriamo posso proseguire il suo cammino.

Il film è uscito nelle sale italiane giovedì 19 dicembre 2013.

Qui trovate il nostro resoconto dell’incontro con i registi e il produttore.

Luca Buccella

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