Interstellar (2014), di Christopher Nolan

Luca Buccella 5 Novembre 2014 0
Interstellar (2014), di Christopher Nolan

stellarSiamo sulla Terra, in un futuro non ben specificato ma all’apparenza molto vicino. Le risorse del pianeta non sono più sufficienti a sfamare la popolazione, ed enormi tempeste di polvere devastano ogni giorno la superficie terrestre: la razza umana è diretta verso l’estinzione. L’agricoltore vedovo Cooper (Matthew McConaughey), ex-pilota della NASA, vive con i figli in una fattoria, coltivando l’ultimo cereale non ancora estinto, il mais. Per una serie di misteriose circostanze, Cooper scoprirà una missione segreta della NASA mirata ad attraversare un wormhole per trovare un nuovo pianeta abitabile. Cooper si troverà a dover compiere una drastica scelta: restare accanto ai suoi figli o partire alla volta del wormhole per salvare il loro futuro, con il rischio di non vederli mai più.

Chi si aspettava un polpettone ambientalista dalla nuova fatica di Christopher Nolan potrà tirare un sospiro di sollievo: come la migliore fantascienza, Interstellar è un’opera esistenziale che s’interroga sul futuro e la capacità di sopravvivenza dell’uomo, una sorta di dichiarazione d’amore alla volontà pionieristica di lanciarsi nel vuoto per superare i confini della conoscenza. Ma soprattutto è la storia di un padre e di una figlia – Murph, interpretata da Mackenzie Foy durante l’infanzia e da una perfetta Jessica Chastain nell’età adulta –, e di un rapporto affettivo capace di trascendere i limiti del tempo e dello spazio: meglio non dire altro in merito a questo elemento, vera e propria chiave di volta del film.

È proprio questo tema a rendere Interstellar l’opera più toccante, emozionante e sentita firmata da Christopher Nolan, insieme all’interpretazione intensissima di Matthew McConaughey: l’attore texano dona un’umanità struggente al suo personaggio, un padre di famiglia disposto a sacrificare ogni cosa pur di assicurare un futuro ai suoi figli. L’ottima prova di McConaughey finisce per eclissare i compagni del viaggio interstellare di Cooper: se David Gyasi riesce a raggiungere un buon risultato nei panni dell’insicuro Romilly, purtroppo non si può dire lo stesso di Anne Hathaway. L’attrice premio Oscar è alle prese con un personaggio scritto malissimo col quale chiaramente non si trova a suo agio, e l’esito finale è alquanto penalizzante. Per il resto, il film è sorretto da solidi comprimari come John Lithgow, Michael Caine e Casey Affleck, oltre alla presenza di una “star a sorpresa” che non vi sveleremo.

La sceneggiatura, firmata da Christopher Nolan insieme al fratello Jonathan, riesce a fondere le aspirazioni umanistiche della trama con le significative ambizioni scientifiche dell’intreccio: il risultato è inaspettatamente semplice e compatto, quasi tre ore di durata che scorrono rapidissime. Non mancano un paio d’ingenuità di scrittura, ma nulla di così rilevante da penalizzare la riuscita finale del prodotto. Anche in cabina di regia, Nolan abbandona lo stile più controllato del passato, e il maggiore utilizzo della macchina a mano rende tutto più immediato. Si tratta inoltre della prima collaborazione del regista con il direttore della fotografia Hoyte Van Hoytema, il quale riesce a creare immagini di grande atmosfera in poche pennellate. Ottimo anche il montaggio di Lee Smith, capace di portare la tensione alle stelle in più di un’occasione.

Interstellar era senza dubbio un progetto rischioso che rischiava di crollare sotto il peso della propria ambizione: fortunatamente, la scommessa può dirsi vinta. Il risultato finale è forse il film più riuscito in tutta la filmografia di Christopher Nolan, certamente il più commovente, sincero e diretto della sua carriera.

Il film uscirà nelle sale italiane giovedì 6 novembre 2014.

Luca Buccella

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