La Piccola Bottega degli Orrori (1960), di Roger Corman

Supremo 10 Gennaio 2014 0
La Piccola Bottega degli Orrori (1960), di Roger Corman

La Piccola Bottega degli Orrori (1960)In un piccolo negozio di fiori, il Mushnick’s Florist, situato nei bassifondi di una città degli Stati Uniti, il proprietario Gravis Mushnick (Mel Welles) si trova in gravi difficoltà economiche. Non potendosi più permettere di pagare lo stipendio al suo stravagante aiutante Seymour Krelboyne (Jonathan Haze), impone a questi di trovare una pianta esotica che attiri più gente nel negozio, altrimenti lo licenzierà. Seymour si ricorda di aver acquistato qualche tempo prima una pianta da un fioraio giapponese, e la porta al signor Mushnick nel tentativo di dissuaderlo dal licenziarlo.

 Purtroppo la pianta non ha un bell’aspetto e non c’è verso di farla crescere, dato che sembra che non ci sia nessun fertilizzante in grado di nutrirla. Questo mette ancora di più Seymour nei guai con il suo principale, che gli dà un ultimatum: entro una settimana dovrà riuscire a migliorare l’aspetto della pianta, altrimenti perderà il posto. Nel tentativo di nutrire la pianta, Seymour si ferisce a una mano, facendo cadere una goccia di sangue proprio dentro le fauci spalancate della pianta: Seymour capisce di avere a che fare con una pianta carnivora che si nutre di solo sangue. L’aspetto della pianta migliora incredibilmente e comincia a crescere sempre di più, attirando molti clienti nel negozio: ma crescerà anche il suo appetito, e quando Seymour si accorge che il suo sangue non è sufficiente a sfamare l’ingordo vegetale, dovrà procurarle carne umana.

Roger Corman dirige e produce un gioiello di comicità dal gusto macabro, come solo lui riesce a fare, adottando sempre la sua solita formula vincente: produrre film a basso costo incassando il doppio delle spese di produzione. La leggenda infatti vuole che La piccola bottega degli orrori sia stato girato in due giorni e una notte, partendo dalla scommessa di riuscire a realizzare una pellicola in meno di tre giorni. Il risultato è sbalorditivo: il film si dimostra portatore di grandi novità soprattutto per il periodo storico in cui è stato girato, con un inedito umorismo nero in grado non solo di far ridere, ma anche di spaventare e inorridire lo spettatore.

Ispirata al racconto di John Collier Green Thoughts (1932), la sceneggiatura è firmata da Charles B. Griffith, autore anche del soggetto. La storia è un susseguirsi di rocambolesche situazioni ai limiti dell’assurdo, in cui l’emarginazione dei quartieri bassi si manifesta nelle stramberie dei personaggi, perfettamente in linea con l’aria di follia che si respira durante la narrazione.

Il cast riesce egregiamente a rendere le bizzarrie dei personaggi, con chicche d’ilarità uniche: Jonathan Haze interpreta il maldestro commesso che dovrà provvedere con ogni mezzo a sfamare la vorace pianta, mentre Mel Welles non riesce a nascondere la sua comica goffaggine nei panni del proprietario del negozio di fiori, la cui unica ragione è il profitto. Dick Miller è lo strambo cliente che ama mangiare i fiori accompagnandoli con il sale, senza dimenticare un insolito e giovane Jack Nicholson nei panni di un masochista che ama farsi torturare dal dentista.

La piccola bottega degli orrori è una commedia horror unica, che ha ispirato molte pellicole in cui l’umorismo si unisce a una storia dalle sfumature orripilanti: come non citare Frankenstein Junior, o la fortunata serie tv La famiglia Addams. Il film fu adattato in un musical teatrale, firmato da Howard Ashman e Alan Menken nel 1982, a sua volta trasformato in un film da Frank Oz nel 1986.

Considerato da molti il miglior lavoro del primo periodo di Corman, La piccola bottega degli orrori dimostra come la qualità di un film non dipenda dal budget, ma dalla capacità di azzeccare una storia e raccontarla nel migliore dei modi: un’arte in cui Roger Corman è maestro.

Marco Rudel

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